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Il mondo ha un problema
Il mondo ha un problema. Accanto all’irrazionalità consumistica, che fa sì che ogni giorno si sprechino quantità esagerate di cibo, accanto al dilagare dell’obesità-malattia che oggi affligge oltre mezzo miliardo di persone – aumentano gli affamati, sparsi ai quattro angoli del pianeta. Questo modello di sviluppo, che per anni è sembrato il migliore possibile, mostra le sue crepe e non convince più.
L'Italia è sprecona
Anche l’Italia, patria della più famosa tradizione gastronomica del mondo, dove si coltiva ancora l’amore per la buona cucina e la cura per gli ortaggi freschi, è sprecona: secondo i dati Fao il nostro Paese dispone di una quantità di cibo 3,3 volte superiore a quella effettivamente necessaria. I dati sono rilevanti: ogni anno quasi 600 euro per famiglia, cioè il 10% della spesa alimentare, buona parte della quale ancora commestibile, finisce nella spazzatura. Per non parlare i tutto ciò che viene buttato lungo la filiera:dal campo al supermercato.
Tristram Stuart
Che cosa pensate che succeda ai cumuli di cibo invenduti o non consumati in ristoranti o mense? Nella maggior parte dei casi questi alimenti vengono gettati. Lo dimostra anche l’esperienza di Tristram Stuart, un giornalista inglese salito agli onori della cronaca per aver vissuto un anno mangiando solo cibo raccolto dai cassonetti (per inciso, pare che in tutto questo tempo non abbia mai sofferto di mal di pancia).
La lista della spesa
Senza arrivare a questi estremi: tutti noi abbiamo l’opportunità di modificare un po’ il corso delle cose, semplicemente riducendo gli sprechi alimentari nelle nostre case e nelle nostre aziende. Per esempio: compriamo solo ciò che serve; facciamo la lista della spesa e seguiamola scrupolosamente per evitare acquisti impulsivi; conserviamo i cibi in modo corretto. E se ci avanza qualcosa, ancora in buono stato di conservazione, pensiamo a chi ha meno di noi.
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Ogni giorno, produttori,supermercati, ristoranti e famiglie buttano tonnellate di cibo che potrebbe essere utilizzato. |
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