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Un piccolo notes dimenticato
Il diario di cuoio rosso (Cairo Editore) nasce da un piccolo notes rilegato in pelle rossa, smangiato dal tempo, dimenticato in un baule insieme ad un kimono a fiori, un guanto di seta spaiato e un golf da neonato ancora infilato nei ferri da calza. Il piccolo diario sarebbe finito velocemente nella discarica se, davanti a quel palazzo che svuotava le cantine, non fosse passata Lily Koppel. E’ successo nel 2003, Lily aveva 22 anni: una ragazza alla conquista di Manhattan, neo-collaboratrice del New York Times.
Florence Wolfson
Il vecchio diario, chiuso con un lucchetto, le è sembrato un segno del destino: l’ha salvato, conservato e ha cominciato a cercare la donna dietro quelle pagine. E l’ha trovata: Florence Wolfson, la newyorchese che aveva iniziato a scriverlo nel 1929. Il diario di cuoio è la storia di quella ricerca; è la storia di una ragazza che parla ad un’altra attraverso il tempo e di come pagine destinate a un cassonetto possano cambiarci la vita.
Florence ha scritto il diario a 15 anni
Florence ha cominciato a scrivere il diario a 15 anni, per cinque anni, fino al 1934, e l’ha scritto per 5 anni senza mai saltare un giorno. Cinque anni della vita di una ragazza che amava Baudelaire e Central Park. Nel ’36, a 20 anni, Florence partì da sola per l’Europa; lì incontrò un pilota italiano, il conte Filippo Canaletti Gaudenti da Sirolo, nel libro c’è una foto. Florence scrive d’amore ma anche di vestiti e la giornalista nel suo baule ha trovato un cappotto bouclé color mandarino di Bergdorf Goodman, con la fodera iridescente e un grande bottone di bachelite; e un’intera collezione di borsette da sera, stupendamente vintage. Oggi Florence ha 93 anni e vive in Florida.
Dal settimanale Anna
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Trovare un vecchio taccuino tra i rifiuti di New York, rintracciarne la proprietaria, ormai ultranovantenne, e scriverne la storia. |
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