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L'Isola dai bellissimi fondali
Bellissima isola dell’Arcipelago Toscano. I fondali custodiscono un campionario pressoché completo del patrimonio naturalistico del Mar Tirreno. Lo sport più praticato è il diving per la ricchezza dei colori dei fondali marini.
Il borgo di Giglio Castello
Giglio Castello è un bellissimo borgo che risale all’anno mille, ha una lunga cinta muraria, intervallata da dieci torri, che racchiude all’interno un pugno di case. Questa fortificazione, voluta dai pisani nel XII secolo, è stata in seguito ampliata dalla famiglia de’ Medici. Il complesso comprende anche la Rocca Aldobrandesca e la Chiesa di San Pietro Apostolo, che custodisce alcuni dipinti di pregio. Nel borgo si trovano anche molte vecchie cantine dove degustare l’ambrato vino Ansonica. Risale invece al XVI secolo la costruzione della Torre del Lazzaretto, situata sull’omonima punta orientale, mentre è più tarda la torre del Campese, eretta nella parte opposta dell’isola a fine del Seicento. Grazie a questa postazione, nel 1799 furono scacciati con successo i pirati. Il borgo di Giglio Campese è il centro turistico più importante dell’isola, con la sua splendida baia dal mare smeraldo e la spiaggia di sabbia finissima.
Il borgo di Giglio Porto
Giglio Porto è l’unico punto di approdo dell’isola, nel quale si accentra tutto il traffico turistico, anche a Giglio Porto c’è una torre chiamata Saracena, eretta nel 1596 per volere di Ferdinando I de’ Medici. Vicino c’è la spiaggia sabbiosa dell’Arenella, una delle più frequentate per la bellezza della distesa granitica e il mare trasparente. Da qui parte la vecchia mulattiera, che da Giglio Porto sale fino a Giglio Castello. Anche lo spettacolo delle Scole, poco più in basso di Giglio Porto, è indubbiamente affascinante: il mare è molto profondo e cristallino, e gli scogli riflettono il nero nell’acqua. Subito dietro punta della Smeralda, ecco aprirsi cala delle Cannelle: una delle spiagge dorate più grandi e più affollate dell’isola, con una finissima sabbia granitica.
Una vita nel Faro
Ci sono luoghi che lasciano nell’anima impressioni indelebili, destinate a segnare una vita e a perdurare nel tempo.Uno di questi ha lasciato un’impronta profonda nella vita di Maria Romano, nata nel 1957 a Giglio Castello, che ha passato infanzia e parte della giovinezza nel faro di Capel Rosso. Quella che,per anni, è stata la casa lontana dal mondo di Maria Romano si trova qui, nel faro. Maria abitava in quell’edificio di fine Ottocento bianco a strisce rosse, sul quale ancora oggi si staglia una torre cilindrica, il faro. “Qui non arrivava la strada, ma solo un sentiero lastricato”, racconta la donna,”davanti alla casa tenevamo un asino che serviva per raggiungere, in caso di bisogno, GiglioCastello. Giù al mare, che si ritrovava scendendo una scaletta scavata nella roccia, era ancorata una barca usata per andare a fare la spesa a Giglio Porto. Il faro era privo di corrente elettrica e veniva alimentato a petrolio. Dietro la casa, c’erano l’orto e un forno per cuocere il pane.E, qualche volta, si andava a pescare”. Maria Romano ricorda di aver vissuto lì un’infanzia magica, anni felici che non avrebbe mai più dimenticato. In seguito il faro è stato automatizzato, Maria Romano, però, torna ogni anno all’isola per le vacanze estive.
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Giglio Castello |
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Giglio Castello |
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Il faro di Capel Rosso |
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Il faro di Capel Rosso |
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Seconda isola, per grandezza e importanza, dell'Arcipelago Toscano |
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