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Famiglia tra natura e cultura
La Natura tuonò:maschio e femmina, ogni incontro, preludio di attrazione e probabile incontro sessuale e poi: • Maschio libero • Femmina con possibile maternità e conseguente accudimento cuccioli
La Cultura ordinò:uomo e donna: attrazione sessuale selettiva, matrimonio, famiglia ,procreazione .educazione figli • Uomo, donna ,<genitori
Famiglia: matrimonio, festa, acquisto casa, nuovo ruolo sociale, sessualità benedetta si incontrano nella più difficile convivenza di natura e cultura. La monogamia sembra non appartenga alla razza umana. Gli sposi spesso definiti maturi solo per la “decisione di sposarsi”, senza alcuna esperienza della nuova quotidianità che li aspetta Il ruolo sociale, legalizzato dal contratto della loro unione. Ma la cosa più importante che i neosposi portano con sé e che nessuno conosce, forse nemmeno loro, é la “dote personale” ovvero il percorso del proprio vissuto nel bene e nel male con apparati genici ed esperienze differenti.
Chiusi fra le mure domestiche
E’ vero che prima del matrimonio la coppia , spesso, ha già vissuto momenti intimi di convivenza e condivisione su tanti piani, ma è in seguito che li aspetterà una nuova esperienza del vero e autentico senso di stare insieme. Sarebbe augurabile che arrivassero protetti da approfondimenti e informazioni il più ricco e vario possibile: religioso, psicologico, scientifico, etc. e la coscienza che nelle divergenze importanti negoziare è la chiave migliore e si può e si deve chiedere aiuto. Nelle foto della cerimonia l’ultima traccia del mito del Principe Azzurro e della Bella Addormentata poi un’altra realtà, altrettanto bella ,ma sicuramente meno fiabesca. Chiusi fra le mura domestiche,senza testimoni si troveranno nudi più nell’anima che nel corpo.Il soggetto più fragile e immaturo spesso ,pretenderà, come garanzia d’amore eterno e inossidabile che l’altro si faccia carico delle sue problematiche del passato più o meno gravi per sopportarle o risolverle .e se non avviene l’accuserà di non amarlo/a e si potrebbe aprire subito una crisi più o meno grave A pochi è stato insegnato che se si vuole cambiare qualcosa è bene cominciare da se stessi..
Gli indici puntati
In famiglia entra una brutta copia di tribunale e gli indici puntati si sprecheranno. Non si può più rimandare di approfondire il percorso già iniziato prima del matrimonio ora in un contesto più realistico. Cancellare le competizioni , essere chiari e comprensivi con se stessi e con l’altro/a, perseguire un ‘armonia mente__corpo non ancora compiuta . Pensare che quanto avviene non dipende solo dalla coppia che non è, avulsa dalla vita: siamo in mezzo a mille eventi imprevedibili e imprevisti che inevitabilmente ci coinvolgeranno (malattie,crisi economiche,,,,,)quindi sarebbe opportuno mettere al bando anche i sensi di colpa.
La famiglia non è facile
Se la negoziazione presentasse difficoltà e la comunicazione si mescolasse a crescente aggressività o rabbia distruttiva ,non esitare a chiedere ,con urgenza, aiuto soprattutto prima dell’arrivo di un bambino. La famiglia non è facile ma al momento non sapremmo come sostituirla ,e poiché dopo tanti anni facendo il suo bilancio ci troviamo drammi e tragedie ma anche ricordi insostituibili di struggente tenerezza e bisogno di radici e di identità si potrebbe tentare di prevenire e contenere le espressioni peggiori per migliorarla.
La nascita di un figlio
Dopo essersi dedicati all’armonia della coppia spesso, un bambino diventerà il desiderio primario. La famiglia si allargherà con un altro individuo tutto nuovo da conoscere ed educare. La scienza ci spiega che il progetto genetico comincia a svilupparsi nella cellula uovo appena fecondata. In realtà i geni fanno due cose nel più ampio senso biologico: ci rendono tutti uguali (siamo tutti umani), e ci distinguono anche gli uni dagli altri (ognuno di noi ha un corredo genico unico che concorre alla nostra individualità). Da subito è necessario l’insegnamento della mamma al bambino della modulazione delle emozioni:paura, rabbia, angoscia da separazione che si trovano nel cervello inferiore ,che in quella fase è dominante perché il cervello razionale superiore del bambino non è ancora pronto al loro controllo.
Cucciolo e mamma
Se, i genitori, non saranno in grado di farlo, per svariate cause, quei bambini potrebbero manifestare in futuro gravi disturbi comportamentali ,soprattutto affettivi- sessuali e il mancato sviluppo delle qualità umane superiori ,come la capacità di provare interesse per gli altri e di riflettere in modo consapevole sui propri sentimenti. Anche i veterinari si raccomandano di non staccare i cuccioli dalla madre ,prematuramente,prima che gli abbia insegnato l’autocontrollo emotivo Che il dialogo sia sempre il parafulmine privilegiato per raccontare e raccontarsi ,che le "regole" siano motivate e la partecipazione attiva ai progetti familiari apra continue finestre sul mondo con cui negoziare per fare esperienze Poi l'altalena che prima era tutta sbilanciata dalla parte della famiglia, comincerà a bilanciarsi perché i cuccioli sempre più sentiranno il sano bisogno, esplorando il mondo intorno, di affermarsi nel gruppo dei pari.
Il cervello sociale
Nella scuola l'incontro con una figura molto importante:l'insegnante, depositaria di regole ,di conoscenze , con il ruolo di "facilitatore" nella gestione del gruppo.Fin dalla scuola materna è importantissimo educare il “cervello sociale” e continuare poi in tutto il percorso scolastico… Quindi in una classe, atteggiamenti di prepotenza che sono spie di serio disordine emotivo nel soggetto che prevarica e di grave falla, dei meccanismi difensivi nel soggetto che subisce non devono passare sotto silenzio e l’importanza del limite va ribadita ogni volta che sia necessario.
Un tagliando emotivo
Attraverso il dialogo con i ragazzi ci si adoperi per una rivisitazione delle emozioni e delle regole di una buona convivenza affinchè non solo i soggetti implicati, ma tutto il gruppo ne possa beneficiare. Il bambino che ha già fatto il primo e più importante percorso emotivo nella famiglia dove il danno più grave potrebbe essere stato quello di non avere potuto esprimere se stesso facendolo sentire costantemente insicuro e minacciato, potrebbe lanciare proprio nella scuola messaggi di disagio nel comportamento e nell'apprendimento: la scuola grande lente d'ingrandimento dei disordini emotivi a seconda dell'età può coinvolgere i ragazzi in incontri per un tagliando emotivo dove se è necessario concorrerà anche la famiglia nella sua dinamica di accompagnamento di un soggetto in crescita.
Adolescenti ed educazione sessuale
La famiglia non va mai in vacanza , ma sarebbe opportuno prendere delle sane distanze per esempio nell’adolescenza. Nessun mammifero trattiene un cucciolo divenuto adulto ,anzi lo allontana con decisione Nei confronti degli adolescenti dovremmo essere più coraggiosi e responsabili rispondendo alle domande su cosa avviene al loro corpo, perché avvertono delle sensazioni mai sperimentate prima, perché si sentono attratti dagli altri. Assolvere questo compito non è facile perché spesso, i tabù che creano le barriere tra le generazioni sono gli stessi che vivono i genitori, in molti casi “vittime di un’educazione assente ,distorta , sbagliata. Però è un compito che fortunatamente non deve e a volte non può essere assolto esclusivamente dalla famiglia La scuola non può restarne estranea. In un incontro in una scuola media delle mamme mi fecero una domanda molto importante e saggia:”Ci dia informazioni per educare i nostri figli maschi ad essere meno dipendenti, più autonomi insomma meno mammoni” A quella riunione erano presenti 28 mamme , 2 papà. Le ho guardate incredula era la prima volta che delle mamme mi facevano questa richiesta ed è stato importante che la facessero a scuola ribadendo la loro fiducia nell’istituzione. La madre che è così importante nei primi mesi per la sua influenza sulla stabilità affettivo_ emotiva del bambino , poi per tanti motivi(amor di pace, necessità varie padre che svicola ) si occupa da sola dell’educazione dei figli rifiutandone ,inconsciamente la maturazione sessuale, forse perché esiste solo il ruolo di madre dei cuccioli e non quello di madre di un uomo, con gravi pericoli per l’equilibrio psicologico dei figli. La scuola non deve avere paura dell’educazione sessuale perché parlare di educazione sessuale equivale a educazione affettivo_emotiva e viceversa. E la famiglia è sempre lì a sostenere colpe che sarebbe più giusto condividere con la società. Dott.ssa Adriana Rumbolo
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famiglia e scuola nell'educazione sessuale dei nostri figli |
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