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Felicità e soldi
E’ vero che i soldi danno la felicità? Bando alle ipocrisie: ebbene sì, è vero. Almeno nella nostra società. E i motivi non sono unicamente materiali, come sanno tutti coloro che pur avendo molti più mezzi economici del necessario si sentono profondamente infelici.
Che cos'è la felicità?
E’ uno stato di benessere completo, che può affacciarsi in un breve intervallo di tempo; in altre parole, è un’emozione. Oppure può mantenersi a lungo nella nostra psiche e rientrare così nella sfera dei nostri sentimenti. Si vivono momenti di felicità fin dai primi anni di vita e ognuno di noi la riconosce immediatamente non appena si ripresenta.
Come raggiungerla
La via più breve per accedere alla felicità è, da sempre, l’amore. Sia che venga vissuto individualmente, come innamoramento che dà una carica straordinaria e arricchisce l’esistenza; sia condiviso nell’esperienza erotica più appagante: fin dall’antichità , infatti, il soddisfacimento sessuale è stato considerato una delle più grandi fonti di gioia.
E' anche questione di fortuna?
Poiché ci capita addosso quando meno ce l’aspettiamo e non è richiamabile mediante operazioni intellettuali o volontarie, alla felicità viene riconosciuto un connotato di magia e la si associa all’intervento della fortuna o a un dono del destino. Tutti sappiamo che bisogna coglierla finché c’è; la felicità infatti si compone di tante variabili, e basta che qualcuna muti di fisionomia, si diradi o si allontani nel tempo perché lo stato di benessere si dissolva.
Come acchiapparla
Nonostante si sia sempre considerata la felicità come un sentimento passeggero e dovuto alle circostanze, in ogni epoca e cultura l’uomo ha elaborato le strategie adatte e progettato le condizioni adeguate per ottenerla. Alcuni tratti di questa ricerca sono rimasti immutati nel tempo, certe strategie sono ricorrenti, mentre l’idea di felicità ha subito significative variazioni per un motivo ben preciso: non si è felici se non si vivono appieno i valori dominanti della propria cultura. Nella nostra, per esempio, non si riesce a definire felice una persona che sia aliena dal possesso di beni materiali e denaro, o dalla possibilità di esercitare alcuni poteri riconosciuti.
La felicità è......
Sappiamo tuttavia che denaro, potere, successo non bastano a garantire la felicità. Anzi. E’ assai probabile che sia più felice chi è capace di tollerarne la mancanza senza disperarsene. In qualunque modo la si ottenga, la felicità non può prescindere da una condizione di completo appagamento dei propri bisogni e desideri: si gioisce della soddisfazione raggiunta.
Occidente e Oriente
Tuttavia, nelle diverse culture umane, si sono confrontate due opposte modalità per essere felici: l’una basata sulla soddisfazione del desiderio, l’altra sull’assenza del desiderio o sul distacco dalle passioni. La prima, tipica del pensiero occidentale, è tesa a ottenere il benessere attraverso la modificazione della realtà e il miglioramento delle condizioni di vita. La seconda è invece orientata alla ricerca della pace interiore, da raggiungere tramite la meditazione e il distacco dal mondo. Questa dicotomia oggi non è più così netta. Nei Paesi occidentali proliferano religioni e filosofie che indicano l’ascesi mistica o la clausura e l’eremitaggio come vie al benessere spirituale, oppure il sacrificio come prezzo per la felicità ultraterrena.
Dai quaderni di Airone
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Uno stato di benessere completo, la via più breve: l'amore |
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