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Un gesto quotidiano
Un gesto quotidiano che si ripete ogni mattina come un rito: la preparazione del caffè. Si prende la moka, ed ancora assonnati si procede a dosare il caffè, la cucina e tutta la casa si riempiono dell’aroma inconfondibile, tutto è semplice e il suo profumo ci sveglia prima ancora di averlo bevuto.
La Moka di Bialetti
Chi è passato alla macchina monoporzione da caffè ha sicuramente guadagnato in tempo, ma non sente più l’aroma che esce dal beccuccio della Bialetti che si spande in tutta la casa. Lo sapevate che la Moka è stata brevettata negli anni trenta da Alfonso Bialetti e il suo nome deriva dalla città yemenita di Mokha, una delle più rinomate zone di produzione del caffè.
Passione per il caffé
Negli ultimi anni la passione per le macchine da caffè espresso da casa è aumentata e sembra inarrestabile: un miliardo e 600 milioni le cialde vendute, nel mondo, nell’ultimo anno, dalla Lavazza e una cifra simile anche per la Nespresso. Un caffè “buono” come quello del bar, anche se la macchina del bar ha più forza di estrazione di gusto dal macinato, in più la macchina per il caffè è un costo iniziale consistente, alcune costano anche duemila euro; contro le 30-40 euro della tradizionale Moka.
Nessuno ha più tempo
Per i nostalgici c’è la vecchia e cara moka. Trionfa l’espresso casalingo. Nessuno ha più tempo di aspettare . Le cialde hanno ormai preso il posto della vecchia moka.
Dal manuale degli assaggiatori
Vista: la crema deve essere di color nocciola, non devono esserci bolle d’aria la superficie non deve aprirsi lasciando intravedere il liquido sottostante. Olfatto: l’aroma deve essere prestante, forte, generoso, espanso. Gusto: i sapori sono fusi con l’unica eccezione di una sensazione amara, equilibrata, netta, pulita.
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Per i nostalgici c’è la vecchia e cara moka. |
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