|
Un'emozione antica
E’ un’emozione tra le più antiche, che avvertiamo quando percepiamo un pericolo. A differenza degli animali, che reagiscono istintivamente al pericolo immediato e reale, l’uomo ha paura anche del solo ricordo, all’anticipazione, all’immaginazione di una situazione pericolosa. La paura ha una funzione determinante per la sopravvivenza: quando essa appare, infatti, scatena una serie di alterazioni biochimiche e comportamentali che predispongono all’aggressione o alla fuga.
La paura come sfida dell'uomo
Modificazioni fisiologiche e psicologiche come l’aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa e la produzione di adrenalina ci rendono più vigili e pronti all’azione immediata. La paura è, in un certo senso, uno dei motori del progresso: una civiltà si sviluppa in risposta alle difficoltà presentate dall’ambiente, e alle sfide che l’uomo affronta per superarle. La paura è uno degli incentivi a cautelarsi, a proteggersi, ma anche a mobilitare le forze necessarie per vincere la partita.
Viene associata all'ansia
Comunemente, viene associata all’ansia e all’angoscia, poiché produce reazioni fisiche ed emotive abbastanza simili. Ma mentre a scatenare la paura è un pericolo oggettivo, l’ansia e l’angoscia nascono da situazioni a cui siamo portati ad attribuire, del tutto soggettivamente,un significato di pericolo. Gli psicologi parlano spesso anche di fobia, per descrivere un tipo di paura provocato da situazioni nient’affatto rischiose, ma percepite come tali da chi ne è affetto. La paura si può controllare e pure eliminare, sperimentando la possibilità di superarla. Prima di tutto attraverso la conoscenza dei motivi che la provocano.
Nel bambino
Nel bambino, che ancora non ha un bagaglio esperienziale, la paura si manifesta in numerose varianti. Ma il suo timore più grande è l’abbandono da parte della madre. Se si preannuncia una separazione, anche momentanea, il piccolo reagisce protestando, addirittura con la disperazione. Se la lontananza dalla madre si protrae nel tempo, può subentrare in lui una sorta di apatia o di depressione infantile. L’altra reazione tipica alla paura dell’abbandono, sia nel bambino sia nell’adulto, è l’aggressività rivolta verso la persona da cui ci si sente abbandonati.
Freud
La psicanalisi, più che sulla paura, ha indagato sull’angoscia che, secondo Freud, è una forma di difesa posta in atto dall’Io quando si sente minacciato dall’emergere di contenuti dell’inconscio percepiti come inaccettabili. Come manifestazione patologica, la paura compare sia nelle nevrosi sia nelle psicosi. Le paure più comuni sono l’agorafobia e la claustrofobia (cioè paura degli spazi aperti e di quelli chiusi) o l’ipocondria (paura delle malattie). Altre paure ricorrenti sono determinate dalle idee di morte, di sporco, di contaminazione, e del volo (paura dell’aereo). Spesso si presentano con intensità e frequenza tali da impedire una vita normale, e richiedono quindi un intervento terapeutico.
dai quaderni di Airone
|
|
|
La paura come sfida dell'uomo |
|
|
|
|
|
|