|
Le sette isole sopra la Sicilia
Le isole Eolie sono sette disposte una vicino all’altra nel mar Tirreno. Costituiscono la parte emersa di un vasto complesso vulcanico esteso su circa 200 km quadrati. A Vulcano come a Stromboli e a Lipari l’attività vulcanica non è mai cessata, mentre nelle altre isole non si registrano eruzioni da almeno 5000 anni. Una vacanza su queste isole è un vero toccasana, da qualsiasi punto le si guardi è impossibile non scorgere un tratto di mare cristallino una spiaggia o un piccolo borgo ricco di storia. Le passeggiate offrono incredibili panorami sul mare. Tutto ciò è il risultato di anni di eruzioni che hanno scosso le isole e trasformate in ciò che oggi vediamo. Strati di lava hanno inciso queste terre con abbaglianti contrasti di colore, dalle tonalità dorate dello zolfo alle candide dell’allume, all’ossidiana nera al rosso del ferro. La cucina è mediterranea e ricca di sapori, non si lasciano le Eolie senza aver comprato dei capperi o dei dolcetti come i sesamini i piparelli, dolci tipici.
Da Messina a Lipari
Imbarcate l’auto su uno dei traghetti o aliscafi che effettua collegamenti tra Messina e Lipari da lì si potranno organizzare gite alla scoperta delle peculiarità delle sue splendide isole. Ogni giorno da Lipari partono escursioni per tutte le altre isole.
Lipari
E’ l’isola più grande e popolosa dell’arcipelago, E’ stata una colonia greca è quindi ricca di storia. Infatti il suo museo Archeologico Eoliano è tra i più interessanti d’Italia. E’ la più complessa dal punto di vista geologico e dell’attività vulcanica, l’ultima delle quali fu la colata del 700 d.C. Le “spiagge bianche”: lì il mare è di un turchese intenso, i ripidi pendii di Campo Bianco sono resi bianchi dalla pomice che raggiunge il mare creando un scia bianca. Qui le fabbriche per l ‘ estrazione della pomice davano lavoro a molti eoliani fino a qualche tempo fa.
Salina
Salina: Popolata fin dall’età del bronzo ha due monti: quello dei Porri e il Fossa delle Felci. Tranquilla e un po’ rustica, è nota per i buonissimi capperi e per l’uva passita, nonché per la produzione del magnifico Malvasia, vino dolce dal colore del miele. Ha una flora ricchissima, comprende oltre 400 specie di piante. Le tappe più significative sono a Santa Marina, e a Lingua un piccolo borgo con il suo lago salato, un tempo usato per l’estrazione del sale, usato per la conservazione dei capperi.
Panarea
Di remota civiltà, stazione balneare già apprezzata dai Greci e Romani. Da vedere, alla spiaggia della Calcara. Lo spettacolo delle fumarole, che gi antichi credevano una manifestazione divina. Arrivo al Porto di San Pietro, un borgo mondano dove è bello passeggiare fra le stradine caratteristiche, molto care ai vips. Da San Pietro si può raggiungere a piedi Drauto, un piccolo paesino dove 400 anni fa Dragut, terribile pirata, si riposava dalle sue scorrerie. Lentamente scendiamo verso la spiaggia sabbiosa di Caletta dei Zimmari, all'altro lato dell'arco della baia,un sentiero a gradini che salgono ripidi ti portano a Punta Milazzese. Qui gli archeologi hanno trovato un insediamento dell'Età del Bronzo,che comprendeva circa 50 capanne ricoperte di giunco per 200 abitanti,che ebbero sicuramente intensi scambi commerciali con i Micenei e la Sicilia. Un bagno a Cala Junco,dove il mare è di un azzurro intenso e l’acqua è trasparente e rende visibili i fondali, una bellissima zona ormai riserva naturale e patria di corvi e gabbiani argentati . Dal mare si erge Dattilo, la leggenda dice sia il “dito” dove la nonna del diavolo cuoce la sua zuppa. Davanti Lisca Nera e Lisca Bianca da dove fuoriescono gas solfurei giornalmentei.Un giro intorno all'isola di Basiluzzo dove cresce la palma nana e a tre m sotto l'acqua cristallina,si trova una piccola Pompei, ai tempi dei romani si pensa vi fossero dei bagni termali. Da lì si raggiunge in poco tempo Stromboli
Stromboli
Era considerata la dimora di Eolo, dio dei venti, ha un vulcano in attività permanente, alto 926 metri dal livello del mare. Da non perdere (di notte, in barca) la visione della colata lavica, la Sciara di Fuoco e una visita al paesino di Ginostra, che ha il più piccolo porto del Mediterraneo. A S.Vincenzo si può visitare la Cattedrale.
Vulcano
Vulcano fa parte di un grande arcipelago vulcanico, per millenni non appariva così tranquilla e verdeggiante come oggi, nelle sue viscere i crateri lanciavano fiammeggianti bagliori, sputavano macigni e ceneri era considerata la fucina di Efesto dove, infaticabili, i Ciclopi forgiavano i fulmini per Giove. Fino al settecento, Vulcano era disabitata. All’inizio dell’ottocento iniziò ad essere sfruttata per le risorse di zolfo e allume così furono costruite le prime case. Così fiorì l’industria di estrazione che si avvaleva della manodopera dei confinati reclusi a Lipari: nel 1848 erano 400 i prigionieri impiegati. Dopo la caduta dei Borboni (1860), la parte a nord dell’isola fu acquistata nel 1870 dallo scozzese James Stevenson che piantò i primi vigneti e trasformò l’isola in fertile giardino generoso di fichi, uva e alberi da frutto. Il 3 agosto 1888 “la Fossa” ricominciò a eruttare senza tregua fino al 1890 così Stevenson abbandonò l’isola. Sull’isola rimasero poche famiglie. La nostra amica racconta la sua esperienza sull'isola chiamata "la rovente" per i suoi bagni bollenti e fanghi salutari allo zolfo. Quando si scende sull’isola si avverte il forte odore di zolfo, dura qualche istante è come se il vulcano vi desse il benvenuto. Le esplosioni sul vulcano normalmente avvengono ogni 10 minuti. Alla spiaggia " Vinci" la puzza di zolfo riempie le narici e aumenta man mano ci si avvicina. Si scende a Porto Levante a pochi centinaia di metri, vi è una pozza maleodorante recintata, dove si può accedere pagando un contributo di 2€o 3€ se si fa uso di doccia. Non è molto invitante l’idea di fare un bagno lì dentro ma perché non provare. L ‘acqua è calda, in alcuni punti è bollente ci si immerge e con le mani dal fondo si prende il fango e lo si spalma su tutto il corpo, non è poi così male! Questa “pozza dei fanghi” è un toccasana per curare artrosi, malattie della pelle, affezioni alle vie aeree, altrettanto terapeutici sono gli aerosol naturali allo zolfo. Per chi vuole un trattamento più specializzato a Baia di Ponente c’è un centro di acque termali che propone trattamenti estetici, il Centro Thalasso Wellness.
Alicudi
La più lontana e meno abitata delle Eolie, già chiamata Ericusa a motivo della pianta di erica, una specie arborea che tuttora vi abbonda, ha acque molto pescose e scenari paesaggistici di grande varietà e bellezza. Qui vivono circa ottanta persone e non ci sono automobili ma muli come mezzo di trasporto e scalini per raggiungere le case.
Filicudi
Nell ‘antichità era conosciuta come “l ‘isola delle felci”.Costeggiando prima Filicudi visitiamo la grotta del Bue Marino. Gli anziani raccontano che in quella grotta, la più grande e più bella, vivesse una foca monaca che fece amicizia con i pescatori fino a quando un brutto giorno Stefanuzzo Rando, cacciatore tornato da una giornata senza aver abbattuto neanche un coniglio, con un colpo di fucile uccise il mite animale e la sorte si abbatté sull’isola portando dolore e paura. Viaggiando intorno all’isola incontriamo una meraviglia della natura, la guglia rocciosa di Canna che si erge dal mare per 71 m. In cima una statuetta della Madre di Dio, alta un metro e venti, riposta sulla roccia dopo che un fulmine la colpì e la fece precipitare in mare nell’agosto 1988, protegge tutti gli scalatori di fama mondiale che ogni anno riescono a vincere le difficoltà nel scalare il “bastone da passeggio “ delle Eolie. Poco distante lo scoglio delle Nasse, chiamato così perché i pescatori un tempo mettevano ad asciugare le nasse, allora fatte di corda.Raggiungiamo Capo Graziano dove con una passeggiata di dieci minuti giungiamo al villaggio della Montagnola .Qui si trovano i resti di un villaggio dell’età del bronzo, le fondamenta di 15 capanne. Nella zona di Capo Graziano una scritta avvisa divieto di immersioni nel tratto in cui giacciono i resti di diversi relitti, alcuni oggetti sono conservati nel museo di Lipari.
|
|
|
Marina Corta di Lipari |
|
Lipari |
|
Un faraglione |
|
Lipari:lo scoglio della pubblicità D&G |
|
Spiagge bianche di Lipari |
|
Canneto di Lipari |
|
I Faraglioni di Lipari |
|
Lipari |
|
Chiesa di Quattropani a Lipari |
|
Chiesetta di Lipari |
|
Vista dell'isola di Vulcano da Lipari |
|
Particolare di una chiesetta di Lipari |
|
Isola di Salina |
|
Isola di Salina |
|
Pollara di Salina |
|
Pollara |
|
Panarea |
|
Cala Junco Panarea |
|
Cala Junco Panarea |
|
Fiore del cappero |
|
Vulcano |
|
Spiaggia nera di Vulcano |
|
I bagni sulfurei di Vulcano |
|
Alicudi |
|
Un veliero |
|
Dolcetti tipici |
|
|
|
> Clicca sulle fotografie per ingrandirle |
|
|
|
|
|
un'amica è appena tornata da una vacanza in queste isole |
|
|
|
|
|
|