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I Musei Mazzucchelli
I Musei Mazzucchelli devono la loro realizzazione alla Fondazione Giacomini Meo Fiorot, costituita in data 9 febbraio 1995; intitolata ai suoi fondatori Piero Giacomini (Conegliano Veneto, 1935) industriale biochimico, e di Franca Meo (Treviso, 1939 - Brescia, 1999) poetessa e scrittrice. La Fondazione ha lo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio immobiliare, storico, artistico, ambientale dei Musei Mazzucchelli costituiti da: il Museo della Moda e del Costume, il Museo del Vino e del Cavatappi e la Casa Museo Giammaria Mazzucchelli, e ciò attraverso anche l’organizzazione e la promozione di eventi culturali, conferenze, convegni, mostre e pubblicazioni, nel campo dell’arte, della moda, del costume e della cultura enologica.
La Fondazione Giacomini Meo Fiorot
La Fondazione Giacomini Meo Fiorot ha sede nella bellissima ala occidentale di Villa Mazzucchelli, tra le più orientali della Provincia di Brescia e quindi prossima al Veneto, al cui ambito culturale in senso ampio partecipa. La Villa è situata a Ciliverghe di Mazzano in una posizione strategica tra Brescia e il Lago di Garda ed è dichiarata monumento nazionale.
Il Museo della moda e del costume
Nelle scuderie della villa vi è il Museo della Moda e del Costume, una collezione di 5000 pezzi databili dalla metà del Settecento fino alla nascita dell’alta moda del Novecento. Sono esposti: abiti, cappellini, fazzoletti, ombrellini, ventagli, guanti, monili, accessori per la bellezza femminile. Una sezione ospita un ambiente che in origine era la cucina della settecentesca villa, di cui resta l’originale fuoco, tutto attorno sono esposti tantissimi oggetti legati al lavoro domestico del passato. Le ultime sale del percorso sono dedicate al mondo del bambino. Bambole, marionette, vecchi giocattoli in legno; di grande interesse l’abbigliamento del bambino con completi storici per il battesimo finemente ricamati con preziosi pizzi, capi deliziosi e raffinati appartenuti sicuramente a bambini fortunati.
Il museo del vino e dei cavatappi
Più singolare, ma curioso, è il museo del vino e dei cavatappi in un settore diviso in tre piani, vengono presentati strumenti per la vinificazione, l’imbottigliamento e tappatrici e cavatappi tutto rigorosamente d’epoca. Nel locale interrato, dedicato alla Coltura della vite e vinificazione, sono riuniti alcuni strumenti specifici del vignaiolo: falcetti, pigiatrici, torchi e uno straordinario carro piemontese per il trasporto dell'uva. Al primo piano, nella sezione dedicata ai Cavatappi e tappatrici d'epoca, ci addentriamo in una delle più eclettiche e vaste collezioni mondiali di cavatappi antichi e moderni. La varietà è davvero sorprendente, di ogni provenienza e forma da quelli inglesi, sofisticati,a quelli di origine francese per continuare con gli italiani e i tedeschi.
La Pinacoteca
La Pinacoteca ospita 50 opere provenienti dalla collezione privata dell’architetto trevigiano Giuseppe Alessandra. La raccolta si forma a partire dal 1956, quando l’allora ventenne Alessandra acquista la sua prima opera d’arte. Da allora le acquisizioni si infittiscono, dando vita ad una raccolta veramente eclettica, che nulla ha da invidiare alle Wunderkammern del passato, dove trovano posto opere di scultura, pittura antica e contemporanea, grafica, arte applicata, modellismo e botanica, accanto ad una ricca biblioteca d’arte e a oggetti legati alla passione cinofila. Le opere selezionate per la Pinacoteca si datano a partire dal XIII secolo e sono prevalentemente riconducibili ad alcuni dei più importanti pittori rinascimentali di area lombardo veneta, tra i quali spiccano i nomi di Vittore Carpaccio, Dario Vorotari, Paris Bordon, Jacopo Tintoretto e Tiziano, accanto ad altri illustri maestri della pittura internazionale del XVII secolo come Van Dyck e Zurbarán. L’itinerario espositivo è stato studiato in modo da valorizzare il profilo originario della raccolta e si articola in quattro sezioni.
Casa Museo Giammaria Mazzucchelli
L’edificio è prudenzialmente da collocarsi nell’ampia sfera palladiana, e del resto, sembra proporsi quale prodotto intermedio fra le due aree culturali, quella lombarda e quella veneta. Villa Mazzucchelli si rivela infatti lombarda nell’impostazione complessiva, nell’usuale schema ad U, mentre lo scenografico pronao, unico in tutto il territorio lombardo, è di evidente stampo palladiano, ed è stato realizzato con l’impiego di sei colonne provenienti dall’antica chiesa di San Pietro de Dom (demolita per far posto al Duomo nuovo di Brescia). La costruzione e la decorazione della Villa sono legate alla figura di Federico Mazzucchelli (Brescia, 1671- 1746) e del figlio Giammaria (Brescia, 1707-1765), noto letterato del ‘700: nel 1722 Federico Mazzucchelli rilevò la cinquecentesca casa padronale dei nobili Maggi, aggiungendo poi al complesso esistente il corpo centrale e l’ala occidentale; il figlio Giammaria condusse a termine i lavori nel 1753.
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quattro percorsi veramente unici |
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