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Villa Simonini, l'Hotel Laurin
Poco dopo Salò, in direzione Gardone Riviera, sorge l’Hotel Laurin. Prima di diventare un albergo era Villa Simonini ed apparteneva ad una famiglia di ricchi commercianti che aveva accumulato fortuna in sud America. L’edifico fu commissionato nel 1905. I motivi architettonici classicheggianti all’esterno sono esaltati dallo scalone e lo stile liberty che sale a decorare le facciate. L’edifico fu ampliato nel 1909 con l’aggiunta di un corpo laterale in cui ha trovato spazio il grande salone, la parte più rappresentativa della villa. All’interno si sono cimentati artisti votati all’Art Nouveau, sia per quanto riguarda le decorazioni dipinte, sia per l’arte applicata a cominciare dalle opere di elegante ebanisteria per rivestimenti, serramenti, vetrate e arredi.
Il Liberty
In quel tempo si era in pieno gusto liberty (da Sir Arthur Liberty, 1843-1917, mobiliere inglese che per primo pensò di decorare con forme vegetali e floreali tutto ciò che riguardava l’arredamento e l’oggettistica) e quindi le maestranze qui impiegate ma soprattutto gli artigiani e gli artisti operano in tale stile. Un importante movimento durato circa quarant’anni, dal 1890 al 1930, uno stile chiamato “Floreale” o “Liberty” in Italia, “Art Nouveau” in Francia, “Moden Style” in Inghilterra, “Jugendstil” in Germania.
Gli artisti
Nel 1905 Angelo Landi (autore dell’affresco per la cupola del Santuario di Pompei) dava corso all’opera di decorazione del salottino della Villa Simonini; un’opera con figure mitologiche avvolte in atmosfera benacense. Nel 1911 Cesare Bertolotti realizzò il “Fregio allegorico con donne e fanciulli”, una allegoria profana in stile floreale.
Un monumento all'architettura
Villa Simonini, oggi Hotel Laurin, è forse il meglio conservato tra gli edifici liberty dell’intero lago di Garda. Si è alla presenza di un vero e proprio monumento all’architettura e alle arte applicate in cui si riflette tutto il Liberty. Come tante altri ville costruite sul Garda alla fine Ottocento, inizi Novecento, Villa Simonini, come già detto, è stato trasformata in elegante albergo con la possibilità per molti turisti di soggiornare in un ambiente di grande fascino.
Un po' di storia
Durante la Repubblica di Salò (ottobre 1943-aprile 1945) Villa Simonini ospitò il Ministero degli Esteri, dicastero tenuto dal conte Serafino Mazzolini, la cui dimora privata si trovava a Villa Portesina sull’altra sponda del golfo di Salò. Il lavoro del Ministro a Villa Simonini fu spesso difficile per l’atmosfera di intrighi e complotti che si respiravano in quei giorni. Altre vicende movimentarono la villa, in occasione della presenza a Salò dell’ambasciatore giapponese Hidaka. Egli infatti fu ripreso in una fotografia quasi sicuramente scattata il 26 febbraio 1945 sulla scalinata della villa proprio il giorno in cui Mussolini lo pregò di fermarsi a Salò per questioni politiche. Negli anni successivi diversi personaggi superstiti della diplomazia che avevano frequentato la villa dai leggendari affreschi ritornarono da turisti all’ Hotel Laurin. Anche il poeta Pier Paolo Pasolini fu ospite dell’albergo, quando nel 1975girò il suo ultimo film “Salò e le centoventi giornate di Sodoma”.
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Un gioiello liberty, un luogo sospeso nel tempo |
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