|
Il fast food attira i bambini
I fast food sono frequentati soprattutto da bambini e adolescenti. E non per caso. I giovanissimi sono oggetto di un marketing estremamente aggressivo , che per attirare i piccoli clienti ricorre a ogni arma e astuzia: dai personaggi dei cartoon più popolari, che ammiccano dalle vetrine, ai molteplici giocattolini e gadget, che a volte sono il vero motivo per cui il bambino trascina i genitori nel locale. Anche la presenza di sale per organizzare feste di compleanno è un sistema per attirare i bambini: in questo caso si associa al fast food l’idea dello spuntino o della merenda. Se infatti pranzare o cenare con un hamburger e patatite, una volta ogni tanto, può andare, un robusto panino farcito di carne e salse come merenda, dal punto di vista nutrizionale è davvero diseducativo.
L'obesità infantile
In un contesto in cui l’obesità è considerata una vera e propria epidemia, che colpisce, soprattutto in Italia, anche i bambini, non si tratta di un problema da poco. Con questa inchiesta Altroconsumo ha voluto mettere in luce quanto è pressante il bombardamento pubblicitario nelle grandi catene americane. Insieme ai costi contenuti e alle dosi sempre più grandi, si tratta di una causa importante del dilagare dell’obesità.
Una strategia di marketing
Spingere verso l’abbondanza è una strategia di marketing che le multinazionali di settore sfruttano bene: aumentare le dosi costa pochissimo, in cambio si attira e fedelizza il consumatore. Ma è corretto che, mentre le massime autorità alimentari in tutto il mondo denunciano i rischi dell’obesità, queste grandi catene siano libere di utilizzare ogni sitema per attirare i bambini verso abitudini alimentari poco sane?
Una voglia irresistibile
La tentazione inizia ancora fuori, davanti alla vetrina. I vetri sono tappezzati di immagini che ritraggono non solo succosi panini, strabordanti di carne, affiancati da foto di adolescenti, ma anche personaggi dei cartoon: irresistibili per i bambini. Una volta entrati, ci si muove tra vetrinette ricolme di giochi abbinati ai menu per i più piccoli e sagome di fumetti, ma anche spazi gioco che sono un invito per l’intera famiglia.
Posizione strategica
Spesso i fast food sono in posizione strategica per il target più giovane: vicino alle scuole, nelle aree di passaggio più centrali alla città, vicino ai centri commerciali. Ma si punta anche molto sui siti web. Nelle catene si sfrutta di frequente l’abbinamento di giochi collezionabili ai menu per bambini, spinti a tornare, la settimana seguente, per completare la collezione. Anche le confezioni attirano con personaggi e colori accattivanti. Sui siti online, sono proposti giochi al computer: per chi partecipa, buoni sconto. Si possono coinvolgere altri amici con giochi on line.
Fuori pasto:una bomba
Le calorie ingerite da adolescenti e adulti sono elevate. Soprattutto se hamburger e patatine sostituiscono lo spuntino quotidiano. Si rischia di superare di 3-4 volte le calorie consigliate dai nutrizionisti per la merenda dei ragazzi.
Più regole
Il problema dell’obesità infantile affligge tutta l’Europa, non solo gli Stati Uniti. In alcuni stati dell’Europa gli spot pubblicitari nei programmi per bambini sono vietati. L’obesità non è solo una questione estetica: un bambino grasso ha alte probabilità di diventare un adulto obeso, con i rischi che ne conseguono. Ecco perché bisogna fare prevenzione, a partire già da piccoli. I genitori hanno un ruolo fondamentale nell’educare i figli a una sana cultura alimentare. Altroconsumo da tempo sostiene l’obiettivo di dare maggiori regole al mercato selvaggio della pubblicità alimentare. Non si tratta di bandire i fast food. Ma neanche di consentire che si faccia di tutto per farli diventare un abitudine.
|
|
|
Ecco come la malsana cucina americana fa breccia tra i più piccoli. Favorendo l’obesità |
|
|
|
|
|
|