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Guardiamoci dentro
Se nostro figlio è cicciottello controlliamo non solo cosa c’è nella dispensa e nel frigorifero: guardiamoci dentro e riconosciamo le nostre colpe. Ecco un breve test:nutriamo i figli per calmarli, rassicurarli e rassicurarci? Ci preoccupiamo soprattutto quando mangiano poco e raramente quando mangiano troppo? Il cibo è offerto ai piccoli per fare pace, come premio, per farli stare tranquilli? Se abbiamo risposto sì a queste domande, rischiamo di essere il tipico “genitore di bimbo in sovrappeso”, così come osservato dai nutrizionisti.
Si sottovaluta il peso
Il genitori sottovalutano il peso dei figli, quattro mamme di bambini grassi su dieci non ritengono che i loro figli siano sovrappeso. Molti genitori sottovalutano la quantità di cibo assunta dai ragazzi e sono convinti che il proprio bambino svolga un’attività motoria sufficiente. Invece i ragazzi trascorrono troppo tempo davanti a tv e videogiochi.
Un segnale di benessere
Il forte appetito, che a volte si traduce in una vera e propria voracità, viene interpretato come un segnale di benessere e si tende a incentivarlo più che a limitarlo, con l’illusione che gli evidenti chili di troppo possano scomparire con lo sviluppo. Invece, il 60 per cento dei bimbi resterà grasso in età adulta e sarà predisposto a soffrire di elevato colesterolo, ipertensione, diabete alimentare e patologie del fegato.
L'educazione alimentare
La questione va risolta lavorando sugli atteggiamenti degli adulti e sul loro rapporto con il cibo. L’educazione ad una sana alimentazione inizia fin dallo svezzamento, dai sei mesi di vita in poi. Dare da mangiare ai bebè solo quando hanno veramente fame, secondo le indicazioni dei pediatri. Imparare ad ascoltare il pianto dei piccoli. Più coccole, giochi e meno pappa sono il primo sforzo da fare anche su se stessi. I genitori devono dare il buon esempio. E’ facile che mamma e papà, in lotta perenne con la bilancia, trasmettano ai figli cattive abitudini a tavola.
I piatti dei piccoli
Si comincia quindi riducendo le porzioni. I piatti dei piccoli devono contenerne mezza, sempre. Sarà il bambino a richiedere ancora cibo, se affamato. Poi bisogna optare per snack salutari, come yogurt e frutta fresca, e non cedere alle richieste dei bambini “viziati” dai sapori dei cibi confezionati. Ci vuole un po’ di tempo, assicurano i nutrizionisti, ma i ragazzi si abitueranno a mangiare ciò che trovano in casa.
Le cinque regole per prevenire
Le cinque regole per prevenire Dalle indicazioni del ministero della sanità
1) Non associare mai il cibo all’idea di qualcosa di “speciale”, né usarlo come premio. 2) Non dare al bambino troppi spuntini, specialmente dolci, merendine, gelati,bevande gassate, succhi di frutta o crackers. 3) Non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame: potrebbe mangiare solo per far piacere alla mamma o per non essere sgridato, con il rischio di ingenerare in lui un rapporto distorto con il cibo. 4) Ridurre il tempo dedicato a televisione/computer a favore di attività più dinamiche, come giochi all’aperto e attività fisica. 5) Se il bambino è già grassottello, è necessario svuotare cucina e frigorifero dai cibi tentatori (patatine, merendine, cioccolata, succhi di frutta) e sostituirli con gli alimenti giusti(acqua, tè, frutta, fette biscottate, yogurt).
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per una corretta educazione alimentare |
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